Anna Elisa Sartori

Anna Elisa Sartori, originaria di San Giovanni Ilarione, ha vissuto la sua infanzia nell'alta collina veronese, ora Parco della Lessinia: è cresciuta tra i colori del cielo, degli alberi e dei fiori, in un ambiente protetto ricco di bellezza, dove la comunità montana ha conservato e tramandato tradizioni capaci di alimentare le fantasie e l'immaginario delle persone. Tutto questo ha favorito lo sviluppo della sensibilità artistica della pittrice, sia nella formazione che nelle scelte dei soggetti.

Ma la svolta si è avuta in quarta elementare: durante una gita al mare è rimasta folgorata dall'ambiente e dall'opera di una artista che usava  tutti i colori per rendere la luce del mare così Anna Elisa  ha scoperto la propria vocazione.

Tra i vari attestati ha conseguito anche quello prestigioso di qualificazione all'Accademia dell'Arcimboldo di Firenze dove ha potuto confrontarsi con artisti di livello internazionale. Ha seguito workshop di acquerello con docenti italiani e stranieri sia a Roma che a Bologna.

Tra i suoi lavori, l'affresco di 72 metri quadrati realizzato nel 2014 con Antonella Burato, nella volta della chiesa di Locara di San Bonifacio raffigurante "La decollazione e l'apoteosi di san Giovanni Battista", le 14 tavole della via crucis per la chiesa dei frati di Livorno oltre a opere richieste da committenti privati.

Da oltre 25 anni trasferisce ai sui allievi nel Circolo Gioiarte di Arcole e nell’atelier di Lonigo le sue capacità insegnando, disegno, pittura ad olio, acquerello, scultura “modellato”, con lezioni svolte anche en plein air.

Tra le sue personali, la mostra alla libreria Leoniana di Roma.

Nel 2019 ha esposto alla libreria La Feltrinelli di Verona il ciclo di opere dedicate al mondo delle zone umide, realizzate per il volume Il risotto e le altre cose  utili e preziose della cucina, edito da Sometti.

Nel 2021 mostra con gli allievi del Circolo Gioiarte nel Palazzo Pisani Lonigo.

Nel 2022 Esposizione di opere con gli allievi del Circolo Gioiarte nell’ospedale di Legnago.